vincolato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali ai sensi del D.P.R. 30.9.1963, n. 1409, ex art. 36 (Notifiche del 13.11.1985 e del 26.09.1992), in ragione dell’indubbio interesse che esso riveste per gli studi della letteratura italiana del Novecento)

Consistenza
Descrizione: 13 buste; 505 unità archivistiche

Storia archivistica
I fondi archivistici costituenti l’archivio Hrand Nazariantz sono stati riordinati e inventariati negli anni Novanta del secolo scorso. Sono stati predisposti degli Inventari analitici in formato cartaceo e su supporto informatico. Nel 2007, grazie al progetto “Archeon Line”, gli inventari sono stati informatizzati e messi in rete.

Contenuto
L’archivio è costituito da due fondi distinti. Il primo fondo, donato al Centro Ricerche dall’avv. Giulio Gigante con una piccola addizione del sig. G. Locaputo, prende il nome proprio dai donatori ed è costituito dai seguenti documenti: l’epistolario di Nazariazntz con Gian Pietro Lucini e con sua moglie Giuditta, con Raffaele Carrieri e con Rosetta Mancini (1911-1962); documentazione relativa al Movimento Graalico (1948-1951); testi di conversazioni politico-culturali tenute dal grande poeta armeno nella sede di Radio Bari; schede riportanti i profili biografici di personaggi del mondo della cultura; poesie composte (oltre che dallo stesso Nazariantz, anche da Rosetta Mancini, Domenico Ventola, Armand Bernier, Roberto Cervo, Salvatore Vincenzoni, Geo Libbrecht; materiale di studio (Conferenze, manoscritti e dattiloscritti, elenchi manoscritti, quaderni di studio, articoli di giornale, volantini relativi all’attività letteraria di Hrand Nazariantz); materiale vario relativo al periodo 1941-1955 (manoscritti, dattiloscritti, lettere scritte e ricevute dal Nazariantz, trafiletti di giornale, elenchi nominativi di appartenenti al Movimento Graalico, componimenti, programmi ed inviti a manifestazioni culturali); materiale fotografico; fogli sparsi; infine, una sezione iconografica costituita da ritratti, caricature, xilografie, cartoline di Hrand Nazariantz eseguiti da Mino Colonna, Marga, Margit Von Szitanyi.

Il secondo, donato al Centro Ricerche dall’Unione Armeni d’Italia di Milano e intitolato “Unione Armeni d’Italia”, conserva la documentazione relativa al carteggio intrattenuto da Hrand Nazariantz con Cecilia Picciòla Ferri (1949-1950), una raccolta di liriche (1948-1949) e di conversazioni culturali aventi come oggetto la figura di grandi uomini, la conoscenza ideale degli Stati Uniti d’America e soggetti vari (1943-1953).

Criteri di ordinamento
La documentazione è stata organizzata in serie archivistiche, in base alla tipologia documentaria ed agli oggetti di trattazione. All’interno delle serie stesse, i documenti sono stati riordinati e inventariati secondo un ordine cronologico.

Datazione
estremo remoto: 1911
estremo recente: 1962

Fondo Gigante – Locaputo

Epistolario
Corrispondenza Gian Pietro Lucini – Hrand Nazariantz
Corrispondenza Giuditta Lucini – Hrand Nazariantz
Corrispondenza Raffaele Carrieri – Hrand Nazariantz
Corrispondenza Rosetta Mancini – Hrand Nazariantz
Corrispondenza varia
Adesioni a Graal – Movimento graalico
Conversazioni politico-culturali a Radio Bari
Schede biografiche
Poesie
Materiale di studio
Materiale vario
Materiale fotografico
Fogli sparsi
Sezione iconografica

Fondo Unione armeni d’Italia

Epistolario
Carteggio Hrand Nazariantz – Cecilia Picciola Ferri
Carteggio miscellaneo
Liriche
Conversazioni Culturali
Uomini grandi
Conoscenza ideale degli Stati Uniti d’America
Miscellanea

Hrand Nazariantz [Scutari (Ǖskǖdar) 8 gennaio 1886-Bari 25 gennaio 1962]

È stato uno scrittore armeno con cittadinanza italiana. A Costantinopoli frequentò il collegio Berberian, poi nel 1902 si recò a Londra per completare gli studi superiori e quindi, nel 1905, a Parigi, dove si iscrisse alla Sorbona. Le cattive condizioni di salute del padre, tuttavia, lo costrinsero a rientrare nel 1907 in Turchia, per assumere la direzione dell’industria di famiglia, affermata nella produzione di tappeti e merletti, che dava lavoro a duemila operaie. A questo impegno di lavoro, comunque, Nazariantz affiancò una intensa attività pubblicistica e letteraria. Nel 1908 collaborò alla fondazione e alla direzione del quotidiano Surhant’ag (Corriere); nel 1909 diede vita, in collaborazione con Karekin Gozikian, uno dei principali esponenti del Partito socialdemocratico armeno, al settimanale politico-letterario Nor Hosank (Nuova corrente) e fondò, con il romanziere Rupen Zartarian e con il drammaturgo Leon Serpossian, la rivista d’arte e di polemica Bagine (Tempio). Dal 1911 fu in rapporti epistolari con Marinetti, Lucini, Altomare e si impegnò, con saggi e traduzioni in lingua armena, a far conoscere la loro opera poetica e quella di Covoni e Cardile, nel quadro di una più ampia opera di diffusione della conoscenza della letteratura italiana. Nel 1912 fu pubblicato a Costantinopoli l’importante saggio Marinetti e il futurismo. Nello stesso anno Nazariantz pubblicò una serie di raccolte poetiche che lo imposero come figura di punta del simbolismo nella poesia armena (I sogni crocefissi; Le solitudini stellate; Vahakn; Lo specchio), cui fecero seguito, nel 1913, Aurora, anima di bellezza, Gloria victis; La corona di spine; Il grande cantico della cosmica tragedia.

Impegnato in quegli anni ad ottenere il sostegno degli intellettuali europei alla causa armena, trovò in Italia diversi fiancheggiatori. Condannato a morte in contumacia da un tribunale ottomano nel 1913, si rifugiò nel Consolato italiano e, ottenuta la nazionalità in seguito al matrimonio con la ballerina pugliese Maddalena De Cosmis, si recò esule a Bari. Nel 1915 collaborò alla rivista bolognese Il Ritmo e le edizioni Laterza pubblicarono, come primo volume della collana Conoscenza ideale dell’Armenia da lui diretta, il suo saggio sul poeta armeno Bedros Turian con presentazione di Cardile, che provvederà anche a tradurre, per le edizioni della rivista Humanitas di Bari, I sogni crocefissi (1916), Lo specchio (1920) e Vahakn (1920), e vari anni più tardi Il gran canto della cosmica tragedia (1946). Risale invece all’anno successivo la collaborazione a La Tempra di Renato Fondi, con la quale instaurò un assiduo e duraturo rapporto. In seguito Nazariantz entrò in contatto con alcune riviste d’avanguardia siciliane: La Scalata (1917), la Vampa Letteraria (1917) e La Spirale, dove nel 1919 fu pubblicato un brano del poema Lo Specchio. A Bari strinse amicizia con Franco Casavola, impegnandosi a promuoverne la produzione musicale. I due collaborarono ad organizzare, con l’aiuto di Giuseppe Laterza, Giacomo Favia, Tina Suglia e altri, la serata futurista al teatro Piccinni di Bari (26 settembre 1922). Nel 1924 la casa editrice Alpes di Milano pubblicò, nella traduzione di Cesare Giardini (che ne era anche il curatore) la raccolta Tre poemi di Nazariantz, comprendente Il Paradiso delle Ombre, Aurora, anima di bellezza e Nazyade, fiore di Saadi. Al suo impegno a sostegno della causa armena si deve anche la fondazione nel 1924, nell’agro barese, del villaggio per esuli Nor Arax (Nuova Armenia), che si sostentava con la produzione di tappeti e merletti. Nel 1953 fu candidato al Premio Nobel per la Letteratura, poi assegnato a Winston Churchill.

Nazariantz morì a Bari il 25 gennaio 1962

Pubblicazioni curate dal Centro Ricerche:
  • D. A. Iudice (a cura di),Ricordo di Hrand Nazariantz poeta armeno, Quaderno Conversanese n. 2, [Centro conversanese ricerche di storia ed arte], Conversano, 1978.
  • M. Filippozzi,     Hrand Nazariantz: poeta armeno esule in Puglia, [Centro conversanese ricerche di storia ed arte], Galatina, Congedo ed., 1987.
  • AA.VV.     (a cura di Maria A. Mastronardi e Antonella De Lucia),  Hrand Nazariant. Mediazioni culturali tra Puglia, Europa e Oriente, Catalogo della Mostra, [Centro conversanese ricerche di storia ed arte] Conversano,Tipografia Lieggi Ed.,1987.
  • D. Cofano, Il crocevia occulto: Lucini, Nazariantz e la cultura del primo Novecento, [Centro conversanese ricerche di storia ed arte], Fasano, Schena Ed., 1990.
  • AA.VV (a cura di Domenico Cofano), Hrand Nazariantz fra Oriente e Occidente. Atti del Convegno internazionale di studi, Conversano, 28-29 novembre 1987, [Centro conversanese ricerche di storia ed arte], con introduzione di Francesco Tateo, Fasano, Schena Ed., 1990